“Sembra che tutto si presenti due volte, una come tragedia e una come farsa”
Riflettendo su FF XIII e XV mi è venuta in mente questa frase, ma sono indeciso chi, tra i due, rappresenti la tragedia e la farsa. Forse entrambi rappresentano entrambi. Non giriamoci troppo intorno, la gestione dell'ip più importante di SQEX negli ultimi anni è diventata caotica, ingestibile, e non è un problema che per fortuna riguarda il resto della baracca, se si guarda ad altri nomi come Dragon Quest, Bravely Default o World of Final Fantasy (o Final Fantasy XIV, ma è tutt'altra cosa). Lungi da me fare un processo sulle responsabilità di certi director (ma a leggere le dichiarazioni di Nomura sullo status di KH3 e del remake di Final Fantasy VII ho dei deja-vu), ma stando alle dichiarazioni rilasciate, tre anni fa il progetto è ripartito da zero o quasi.
Una tabula non proprio rasa: i personaggi c'erano, qualcosina del mondo di gioco pure, il motore grafico no. Tabata e il team hanno compiuto un'impresa che forse richiedeva un investimento di tempo maggiore per poter essere definita trionfante. Il mondo di gioco è vasto (ma molto meno rispetto a quanto si pensava), ma sembra di camminare in una cartolina con qualche mostro inserito qui e lì e qualche edificio in rovina (tanto per ricordarci che c'è una guerra trentennale). Un mondo che sembra non reagire a ciò che avviene nella main story: dove sono le colonne di profughi in fuga da Insomnia? E, per favore, possiamo smetterla di avere un'aria spensierata con tuo babbo cadavere e casa tua distrutta e invasa da una forza nemica?
C'è infatti la sensazione perenne (per altro confermata) di come abbiano preso una storia e l'abbiano tagliata a pezzi, per poi ricucirla con qualche brandello preso di qui e di lì. A farne le spese sono, guarda un po', i personaggi secondari ed è lo stesso difetto che affliggeva Final Fantasy XIII. L'uccisione di Lunafreya ha lo stesso carico emotivo di un sasso appoggiato su un tavolo, la fredda citazione di uno dei momenti più forti di Final Fantasy VII. Non basta infatti ricreare il momento dell'antagonista che uccide l'amata del protagonista: Aeris, nei suoi pixel, era un personaggio fatto e formato. Lunafreya no, compare in qualche breve cutscene dove non fa niente di niente. No, non mi interessa se viene approfondito in altri media (Kingsglaive?) o in un database (che per altro non c'è a sto giro) messo nel gioco. Per non parlare di Ravus, l'Imperatore (abbiamo capito che è un fantoccio ma mostramelo, non dirmelo), il padre di Prompto (cazzo, CAZZO. Vengo a scoprire chi è sulla wikia di Final Fantasy. Quanto potenziale poteva avere il conflitto tra padre membro dell'Impero e figlio guardia del corpo del regno da assoggettare?)... Personaggi che potevano essere approfonditi proprio con delle sidequest ad hoc (il tempo che hanno impiegato per quelle mille mila fetch quest potevano impiegarlo in quello).
Quello dei personaggi secondari non è l'unico spauracchio che mi fa ricordare Final Fantasy XIII. Il pezzo sul treno dei capitoli dal 9 al dodicesimo mi ha fatto rimpiangere (e ce ne vuole, eh) proprio il corridoio del titolo diretto da Toriyama.
Poi c'è Kingsglaive. Un errore. Splendido, magnifico, ma pur sempre un errore. Lo guardavo con quella foga che mi faceva pregustare un Final Fantasy con i controcoglioni. E invece lo ha ucciso. Mi aspettavo nel gioco di trovarmi proprio quel conflitto sociale che si intravede nel film (l'astio poco velato degli abitanti di "Provincia" su quelli della capitale), le rovine di Galahad, un incontro con Libertus... No, niente, zero. Kingsglaive ha tutti i crismi di una pubblicità ingannevole: ti facciamo vedere i fuochi d'artificio, ma il nostro prodotto in realtà ha la forza esplosiva di un mini cicciolo.