IL RITORNO - di "Veronica" 

   Irvine aprì debolmente gli occhi mentre la luce del mattino penetrava dalla finestra della sua camera e gli illuminava la faccia. Un nuovo giorno era iniziato. Sapeva bene che giorno era: il giorno in cui LEI sarebbe tornata…

   Gli sembrava che fosse passata un’eternità da quando si erano lasciati, o meglio, lui l’aveva lasciata. Però si ricordava bene quanto fosse stato difficile fare quel passo…

   <<Selphie>> aveva iniziato <<devo parlarti>>. Selphie lo aveva guardato con quei suoi occhioni verdi e con il suo sguardo gioviale che in quel momento rendeva tutto più difficile. <<Cosa c’è Irvy?>> <<Ecco io…il fatto è che…>> E dopo un attimo di incertezza, con poche secche parole le spiegò che era arrivata l’ora di chiudere la loro storia, che lui non si sentiva più legato a lei e che non potevano andare avanti ancora per molto. A quel punto il sorriso di Selphie si spense, abbassò gli occhi e con una serietà che non sembrava possibile in lei disse: << Si, forse hai ragione>>. Che strano, pensò Irvine. Era come se lei in qualche modo si tenesse pronta, prima o poi, a quel momento. Da lei si sarebbe aspettato una scenata lì per lì, forse qualche pianto che avrebbe mobilitato tutto il Garden o qualche frustata di nunchaku per ripicca, ma che poi le sarebbe passata e che sarebbe tornata la solita Selphie che conosceva. E invece il giorno seguente era partita senza grandi spiegazioni, solamente accennando al preside che sarebbe tornata al suo vecchio Garden di Trabia per un po’.

   Irvine continuava a ripetersi che era stata una scelta giusta, la sua. Dopo tutto, se fossero rimasti insieme, avrebbe solo continuato a prenderla in giro. Certe volte era come se tra loro non potesse esserci più di una semplice amicizia; in realtà la vedeva come una bambina, in certi momenti, con quella vocina allegra, con quella vivacità. Una bambina a cui però ci si affezionava subito…Ma no, il vero problema era che il loro rapporto stava diventando troppo serio e Irvine non era pronto ad una cosa del genere. E più avrebbe aspettato, più l’avrebbe fatta soffrire. Ma ormai era fatta, e lei se ne era andata.

   Non sapeva se veramente gli mancava. Diciamo che gli mancava piuttosto il suo modo di fare, la sua spensieratezza, il suo ottimismo. Ma quel giorno l’avrebbe rivista: aveva fatto sapere al Garden che sarebbe tornata qualche giorno a Balamb per delle commissioni e che sarebbe passata a salutare i suoi vecchi amici. Già, un amico… chissà se poteva considerarsi ancora almeno un amico per lei…

   Zell si precipitò di corsa alla mensa. Si guardò intorno e finalmente vide Squall e Rinoa seduti ad un tavolino. <<Ehi ragazzi!>> gridò tutto entusiasta <<Stiamo organizzando una festa da sballo per stasera! Selphie resterà a bocca aperta!>>. Rinoa sorrise. <<Sono proprio contenta di rivederla. Mi manca un sacco!>> <<Già>> aggiunse Squall <<Senza di lei qui è proprio un mortorio… Non credevo che mi sarebbero mancate perfino le sue strilla!>>. Quistis intravide i tre e si avvicinò. <<Ah, eccovi qua! Volevo dirvi che in giardino è quasi tutto pronto per il party in onore di Selphie. Io ho pensato agli addobbi, Shu alle luci, Nida alla musica…>> <<Io e Squall abbiamo pensato a spargere la voce, ci sarà tutto il Garden!>> precisò Rinoa. <<Perfetto>> sorrise Quistis <<Ah, Zell, tu hai pensato al rinfresco, vero?>> <<Tutto sotto controllo!!>> rispose Zell prontamente. Squall lo guardò un po’ perplesso e ammiccò a Quistis: <<Ah certo, allora stiamo tranquilli…>> <<Ehi, vuoi mettere in dubbio la mia responsabilità??>> replicò Zell prendendo a pugni l’aria. <<Dai finitela adesso! Pensiamo piuttosto a concludere i preparativi, Selphie deve sentirsi la bentornata!>>. Quistis salutò e si allontanò dalla mensa, trascinandosi Zell con se. Squall improvvisamente alzò gli occhi su quelli di Rinoa. <<Aspetta un attimo…Ma Irvine sa della festa, vero?>> <<Sì certo>> lo rassicurò Rinoa <<L’ho avvisato io. Sai, sembrava un po’ indeciso, non sono sicura se verrà stasera>>. Squall annuì. <<Beh, posso immaginare perché. Non saprebbe come comportarsi con Selphie, hanno chiuso così tempestivamente>>. Rinoa abbassò gli occhi e scosse la testa. <<Da quando è successo Irvine non è più lo stesso. E’ pensieroso e quando può evita anche la nostra compagnia. Chissà che effetto gli farà rivederla…>>

   Irvine squadrò dall’alto in basso la ragazza che aveva davanti. Wow, pensò, quella si che era una donna, e non era niente male! <<Non so come ringraziarti Irvine>> disse la ragazza strusciandosi a lui sempre di più <<Sei stato proprio gentile a prestarmi il numero di "Armi del Mese" che avevo perduto! Uno di questi giorni possiamo pranzare insieme…che ne dici?>>. Irvine accennò un sorriso e annuì. <<Ok, vedremo>>. Guardò la ragazza che si allontanava e scosse la sua coda di capelli. "Devi essere proprio rimbambito Kinneas" pensò "Una volta non avresti perso tempo con quella sventola…". Era vero.

Da quando aveva rotto con Selphie, un sacco di ragazze del Garden avevano ricominciato a stargli dietro. Ed ora era libero, poteva anche provarci con quella biondina che aveva adocchiato da tempo o con quella che aveva conosciuto in biblioteca, oppure con la ragazza a cui aveva prestato la rivista. Era di nuovo il "cacciatore" di sempre, quale era stato al Garden di Galbadia, e le cui relazioni sentimentali non erano state più di un semplice capriccio momentaneo. Invece adesso non si riconosceva più, sentiva che c’era qualcosa che lo tormentava.

Si sedette in giardino, guardando gli ultimi preparativi della festa. Quello con Selphie era stato il suo unico rapporto serio, si può dire. E non poteva evitare di ammettere a se stesso che per lei aveva provato qualcosa di diverso da quando usciva con altre ragazze. Ricordava benissimo quella sera, la sera del loro primo bacio…Si trovavano proprio li, in giardino. Era già un po’ che gli stava dietro, già prima della guerra contro Artemisia. E come sempre, non sarebbe stato contento finchè non avesse catturato la sua "preda", cosa che non era mai stata troppo difficile per lui. Selphie però sembrava non considerarlo minimamente, e invece quella sera gli disse che le piaceva e che voleva stare con lui. Aveva notato solo allora come quegli occhi e quel visino fossero così immensamente dolci. La strinse tra le sue braccia e si baciarono teneramente. Certo che di baci lui ne aveva dati, ma quella era la prima volta che aveva sentito battere il suo cuore…già, battere per quel minuto esserino che con la sua vitalità lo faceva sentire così bene!

Si ricordò di quella notte in cui fuori infuriava un tremendo temporale e che lui non riusciva a chiudere occhio. Improvvisamente aveva visto la porta della sua camera aprirsi e una piccola sagoma avanzare al buio verso il suo letto. <<Selphie!>> aveva bisbigliato <<Che ci fai qui?>> <<Ti prego, fammi restare, ho troppa paura!>> Ed era scivolata sotto le coperte infilandosi tra le sue braccia. Avevano passato tutta la notte abbracciati, stretti stretti. Nient’altro che abbracciati, eppure era stato così…romantico, sì, pensava si potesse definire così. Non potè poi fare a meno di farsi scappare un sorriso pensando alle volte in cui, per baciarla, doveva rincorrerla per tutto il Garden mentre lei urlava: <<Prima devi riuscire a prendermi!!>>. Certo che con lei non ci si annoiava mai, questo è sicuro. Ma ora tutto ciò era finito e lo assillava il pensiero di rivedersela davanti senza sapere cosa fare o dire…Non aveva mai provato quella sensazione…

Con la coda dell’occhio vide Zell che si sbracciava verso di lui. << Ehi Irvine! E’ arrivata Selphie!>>

Selphie entrò nella hall con la valigia in mano. Come le era mancato il suo Garden! Già, lo considerava il SUO Garden, era lì che era diventata Seed e che…<<Selphie!>> Rinoa gli si avventò incontro e l’abbracciò. <<Non vedevo l’ora di rivederti!>> <<Anche io! Ehi ciao Squall, Ciao Quistis! Ah, ma vedo che c’è anche il gallinaccio!>>. Zell la guardò divertito: <<Bene, vedo che sei ancora la solita spiritosa!>>. Selphie rise e abbracciò tutti i suoi amici. Notò subito che mancava qualcuno. <<E …Irvine?>> azzardò. Ma subito lo vide avvicinarsi lentamente verso il gruppo, con il cappello che gli oscurava il volto. <<Ciao Irvine>> <<Ciao Selphie, bentornata>> riuscì a balbettare. <<B-bene, noi intanto andiamo eh…>> propose Quistis. <<No, aspetta, volevo mostrare a Selphie tutto quello che…>> <<Zeeeell, ho detto ANDIAMO…!!>>. Selphie guardò il gruppetto che si allontanava e poi si rivolse a Irvine con uno splendido sorriso. <<Mi fa piacere rivederti, sai>>. Irvine colse nella sua espressione la più totale sincerità e capì che non gli serbava rancore. <<Selphie…anche per me è lo stesso…e per questo volevo chiederti se…insomma…possiamo tornare ad essere amici…>>. Irvine non riusciva a credere di trovarsi così in imbarazzo davanti ad una ragazza, lui che era sempre stato così spavaldo e sicuro di se. Selphie alzò gli occhi. <<Lo siamo già no? Non starei qui a parlare con te se non ti considerassi un amico!>>. Irvine la osservava stupito. Quanto gli era mancata quella sua sicurezza e quella sua sincerità. <<Bene, allora ci vediamo dopo ok? Ciao ciao!>>. Irvine tirò fuori un lungo respiro come se avesse trattenuto il fiato per un bel po’, e la seguì con lo sguardo mentre trotterellava verso i dormitori.

<<Wow! Questa festa è una bomba!>> urlò Selphie saltellando di gioia <<Non so proprio come ringraziarvi!>>. Zell fece un passo avanti con una mano sul petto. <<Modestamente ho organizzato in gran parte io!>> <<Ma piantala!>> brontolò Quistis <<Siamo riusciti a malapena a procurarci i panini per il rinfresco, dopo che te li sei mangiati mezzi prima di iniziare!>> <<Beh, una volta tanto che erano reperibili ho approfittato!>>.

Irvine guardava il gruppetto ridere e scherzare da lontano. Non si sentiva a suo agio, non riusciva a comportarsi come se niente fosse successo, come se tutto fosse tornato alla normalità. Squall lo intravide in disparte e, riuscendo a staccarsi un momento da Rinoa, gli si avvicinò. <<Ehi! Come sei pensieroso! Sei diventato perfino peggio di me! Che succede?>>. Irvine sospirò e abbassò la testa. <<Lo sai qual è il problema>>. Squall lo guardò con aria interrogativa. <<Ma come, lei sembra averci messo una pietra sopra e vuole tornare tua amica, cosa c’è che non va?>>. Irvine scosse la testa. <<Non lo so nemmeno io…So solo che non stavo bene prima e adesso che l’ho rivista ancora meno>>. Squall si sedette vicino a lui e bisbigliò: <<Non è che sei ancora innamorato di lei?>>. Irvine si girò di scatto verso di lui e spalancò gli occhi. Innamorato??? Poteva lui, Irvine Kinneas, innamorarsi veramente di qualcuno? <<Dammi retta, Irvine. Il problema te lo dico io qual è. E’ che tu hai paura di innamorarti. Che buffo! Io avevo paura di innamorarmi perché temevo di perdere la donna che amo, tu invece l’hai persa perché temevi di innamorarti…Segui il tuo cuore, Irvine, e non avere paura>>. Squall si riunì al gruppo e lasciò Irvine immerso nei suoi pensieri.

Poteva Squall avere ragione? Si era davvero innamorato di Selphie? Era questo il motivo per cui l’aveva lasciata? Ma adesso, finalmente, tutte le sue domande avevano una risposta.

<<Selphie>>. Irvine colse un momento in cui finalmente era da sola e la invitò ad appartarsi un attimo lontano dalla folla. Lei lo fissava in cerca di spiegazioni. <<Che c’è?>>. Irvine la guardò negli occhi. La luce della luna splendeva sopra di loro rischiarando i loro volti. <<Selphie…volevo solo dirti che, quando ti ho lasciata, ho commesso l’errore più grande della mia vita…>> <<Non importa, Irvine, non sono più arrabbiata, ti ho già perdonato>> <<No no, ascoltami, ti prego. Vedi, se l’ho fatto…è perché ero spaventato…>> <<Spaventato?>> lo interruppe Selphie. <<Spaventato da cosa?>>. Irvine prese dolcemente le sue piccole mani e le strinse nelle sue. <<Ero spaventato perché, per la prima volta, stavo provando qualcosa di nuovo…perché avevo scoperto… che ti amavo, Selphie, e ti amo ancora, piccolina mia!>>. Selphie non fece quasi a tempo a mostrare tutta la sua gioia e tutto il suo sorriso, che i due si ritrovarono l’uno fra le braccia dell’altra, scambiandosi un lunghissimo, tenero bacio. Poi Selphie fece affondare la sua testolina sul petto di Irvine e stringendolo forte sussurrò: <<Anch’io ti amo, Irvy!>>


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LE STRATEGIE DI ZELL
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