NELLE PROFONDITÀ DEL CUORE
di Aeris-Rinoa


Camminava e camminava, ma sembrava non arrivare mai. Quel sentiero tra le colline non pareva avere una fine. La porta della luce…

Guardava il mare, illuminata dal sole e dai suoi riverberi sull’acqua, sola su quell’isola piena di ricordi. Quanto avrebbe voluto che fosse lì con lei ora… Dopo tutto quello che aveva fatto per riuscire a trovarla, ora lo aveva perduto nel nulla, proprio ora che si era accorta di amarlo…
- Kairi, è pronto, vieni! – la chiamò sua madre, e lei si arrese a vivere stancamente un’altra triste, solitaria giornata.

Nel castello riecheggio una scossa di terremoto, e la biblioteca tremò con esso, i libri che piovevano in testa ai presenti come meteore.
- Aeris, trova tutti e portali alla Cascata Inversa, io vado a vedere cosa succede – diede istruzioni Leon, e ciò detto corse fuori, con il cuore a mille, giusto in tempo per vedere il cielo riempirsi di stelle cadenti.

Sulla spiaggia delle Isole del Destino, quella sera, nuvole scure minacciavano un brutto temporale, e Kairi era lì, seduta sulla spiaggia, a guardare il cielo cupo, i fulmini che si stagliavano in lontananza. Ma d’un tratto le nuvole si aprirono, e nel cielo comparvero mille stelle cadenti, come quel giorno di tre anni prima…

Ma ecco la fine del sentiero, una porta… E oltre la Città di Mezzo. Le stelle cadenti solcavano il cielo, come una pioggia di luci, e lui era di nuovo libero. Sentì una voce, un richiamo lontano… “Impugnami ancora, custode del Keyblade, perché ancora una volta c’è bisogno di noi…”

Leon e Aeris erano, insieme a Cloud, Cid e Yuffie, alla Cascata Inversa, e guardavano stupefatti e frustrati il loro mondo svanire ancora una volta, inghiottito nell’oscurità. Leon fece un passo avanti.
- Non ci resta molto da fare. I nostri cuori sono forti, e le nostre anime saranno sempre unite, ovunque saremo – si avvicinò al bordo della cascata, il Gunblade alla mano – Per il Keyblade ed il suo custode – si lasciò cadere all’indietro nel vuoto, sotto di lui l’oscurità più impenetrabile.
- Per il Keyblade e il suo custode – ripeté poco dopo Aeris, e lo seguì gettandosi nel buio, tutti gli altri appresso a lei.

Pioveva a dirotto. Camminava per le vie della città, una figura scura nel buio. Poi lo vide. In cima al grattacielo, un’ombra nera con la benda sugli occhi. Si scrutarono. Poi lui si tolse la benda, alzò le braccia al cielo. Le nuvole si aprirono, e nel cielo le comete… La pozzanghera ai suoi piedi si scurì e ne uscirono sei ombre. Si preparò a combattere…

Nella Casa Piccola era di nuovo accesa una luce, dopo tre anni. E di nuovo il negozio d’accessori e quello di Gummiblock erano aperti. Leon sedette sul letto, e Aeris accanto a lui.
- Lo troveremo – lo rassicurò lei – È già qui che aspetta… Vai a prenderlo, sono sicura che ti riporterà alla mente ricordi piacevoli… -
Kairi mise la zattera in mare, la costosa lama in Mithril nella mano destra e la frusta elementale appesa in vita, e salpò, diretta ai confini di quel mondo, decisa a combattere per Sora.

Stava andandosene per i fatti suoi, quando un rumore dia passi alle sue spalle lo fece voltare, il Keyblade puntato alla gola dell’assalitore.
- Ehi, calma, custode del Keyblade, ti sei scordato di me? – disse Leon, spostando con un dito guantato l’arma-chiave di Sora
- Leon, ma io credevo… - si stupì lui
- Ti aspetto al Terzo Distretto, insieme agli altri – gli voltò le spalle e se ne andò

Sballottata in lungo e in largo, e tutta scombussolata, dopo l’ennesimo salto nell’oscurità era finalmente arrivata in un posto che conosceva: la Città di Mezzo. Sora doveva essere lì, e se non ci fosse stato sarebbe andata a cercarlo. Ora sussisteva solo un piccolo problema: come scendere da quel tetto?

Non appena Sora ebbe chiuso la porta della casa, un tonfo sul tetto attirò l’attenzione generale.
- Che diavolo è? – chiese Cid seccato
- Andiamo a vedere – gli rispose Sora
Una volta usciti Leon si arrampicò sul tetto.
- E tu chi diavolo sei? – disse rivolto ad una figura non meglio identificata, seduta sul tetto, della quale da sotto si vedevano solo i capelli rossi. Raccattò la ragazza per un braccio e la tirò su. Questa si mise subito ad agitarsi, neanche fosse stata rapita da un drago.
- Lasciami, lasciami ti ho detto! Lasciami andare, ammasso di muscoli che non sei altro! – si sentì gridare, un rumore di zuffa in sottofondo
- Ma che sta facendo Leon? – chiese Yuffie incuriosita
- Le sta prendendo di santa ragione – fece Sora mettendosi una mano sulla fronte in segno di resa, Aeris che ridacchiava al suono degli “Ouch”, “Ehi”, e delle altre imprecazioni varie, sempre più colorite, che Leon stava lanciando dall’alto del tetto. D’un tratto Leon fu sbalzato giù dal tetto, e finì rovinosamente a terra, ululando di dolore, e maledicendo “Quel demonio in gonnella” per vari gesti di violenza nei suoi confronti. Aeris lo soccorse subito, mentre Kairi scendeva con tutta calma dal tetto, dalla stessa scala usata da Leon per salirci. Una volta che fu a terra si voltò verso i presenti, la frusta alla mano.
- E il prossimo che prova a toccarmi… - non ebbe il tempo di finire la frase che Sora le saltò al collo, abbracciandola forte.
- SORA! – esclamò lei, abbracciandolo a sua volta – Oh, Sora, sono così felice di vederti! – si guardarono un momento, poi si baciarono.
- Mi sei mancata – le disse lui, e la invitò ad entrare.
Una volta dentro Kairi espose a tutti le sue intenzioni: voleva combattere al fianco di Sora con le sue nuove armi, e, per essere sicura di essere presa nel gruppo, ricordò che fine aveva fatto fare a Leon. Tutti si misero a ridere, tranne ovviamente il diretto interessato, che prese un colorito molto somigliante a quello del cappello di un Fungo Nero. Poi da fuori provennero dei rumori strani, coperti dalla confusione di una lotta: uno starnazzio spazientito, insieme ad uno “Yuk! Yuk!”, entrambi molto familiari. Sora si gettò fuori gridando “Paperino, Pippo!” impugnando il Keyblade. Tutti uscirono per combattere quei nuovi Heartless, le armi alla mano, una sola squadra per un solo destino.
Nella piazza del Terzo Distretto, nascosta nel buio degli Heartless, la squadra del Keyblade è di nuovo riunita…

Rivolto a chi crede in un solo destino, che unisce coloro a cui vuole bene. A chi crede che nulla è impossibile, se accanto hai chi ti ama. Per costoro che nulla temono, una luce da riporre “Nelle profondità del cuore”…


FINE


 


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