IL DESTINO È CRUDELE
di Aeris-Rinoa


Quistis entrò furente nella stanza di Squall, e quello che vide la lasciò talmente di stucco che non fu in grado di dire nulla per un minuto buono. Squall era seduto su una poltroncina, con i piedi appoggiati sulla scrivania, con in mano un bicchiere di vodka (o grappa, non avrebbe potuto dirlo con certezza) e Seifer era seduto sul suo letto, anche lui bevendo superalcolici, e insieme stavano tranquillamente ascoltando (Seifer cantava a squarciagola e mimava pose da chitarrista) un gruppo Heavy Metal a tutto volume.
-Leon, si può sapere cosa diavolo succede qui?- gridò furibonda Quistis, chiamando Squall con il nuovo nome che si era trovato, sostituendolo a quello vecchio.
Squall tolse la voce allo stereo.
-Ehilà, Quistis, qual buon vento?- le rispose lui beffardo, con un sorriso bastardo stampato in faccia
-Vento di tempesta, se non esci subito da questa stanza e vieni ad ascoltare quello che ho da dirti!- sbraitò lei, fuori delle grazie di Hyne
-Arrivo, arrivo- fece lui leggermente seccato, con tono da bambino strappato ai suoi giochi, e la seguì dove dovevano parlare.
Una volta arrivati lei fu la prima a parlare:
-Stammi bene a sentire, ora: stiamo insieme da un anno e mezzo, e io non ne posso più di te, mi sono spiegata? Dov'è finito lo Squall che tutti conoscevamo e amavamo?-
-Oddio, spero non proprio tutti…- fece lui strafottente
-Piantala di fare il duro per mezzo minuto e ascoltami: sai che non posso dirti di no e ti sei approfittato di questo più di una volta ma non puoi pret... mghf!-
Squall l'aveva baciata bruscamente, e lei era stata colta di sorpresa. Si rilassò tra le braccia di lui, calda del suo abbraccio, ma non intendeva farsi corrompere. Non appena lui la lasciò lei ritornò sui suoi passi.
-Dicevo... Non puoi pretendere di incatenare tutti ai tuoi capricci con il tuo fascino, e io non ho più intenzione di farmi distrarre dalle tue tentazioni. D'ora in poi si farà quello che dico io, senza discussioni.-
-Agli ordini, mia signora- disse lui con voce carica di fascino e lussuria
-Ti ho detto di smetterla!- lo apostrofò Quistis, già paonazza.
Lui le si avvicinò fino quasi a toccarle le labbra con le sue.
-Sei sicura di volere che smetta?-
Lei cedette alle lusinghe, senza però perdere di vista le sue convinzioni: moriva dalla voglia di avere un po' di intimità con lui, dato che erano tre giorni che quasi non si vedevano.
-No... Continua...- rispose lei con voce seducente -Ma non qui. Andiamo nella tua stanza…-
-Va bene; farò sloggiare Seifer-
E si affrettarono verso la stanza di Squall. Quello che fecero nelle seguenti due ore è un loro segreto, sebbene sia facile immaginarselo.

Rinoa piangeva tra le braccia di Selphie, abbandonata alla corrente impetuosa del suo dolore. Solo ogni tanto interrompeva i singhiozzi per urlare, piena di dolore, con la voce rotta "Mi ha lasciata!" oppure "Se n'è andato!", e, a intervalli regolari "Come farò senza di lui?". Era una scena che sarebbe stata in grado di commuovere Artemisia stessa, che in seguito si sarebbe scoperta essere la fonte di tutti quei dolori, nonostante ormai di lei non rimanesse abbastanza da riempire un cucchiaino. Ma la più coraggiosa e degna di lode in quel momento era Selphie, che, soffrendo gli stessi patimenti dell'amica (Irvine l'aveva lasciata qualche tempo prima senza preavviso), aveva la forza d'animo di consolarla e di cercare con parole dolci e speranzose di fermare il suo pianto, e, nonostante lei stessa morisse dalla voglia di piangere, tratteneva le lacrime per considerazione di Rinoa.

Hellen se ne stava da sola in un angolo della mensa, a compatirsi per non essere stata in grado di rendere felice Zell in quei due anni passati insieme. Quistis, leggermente scomposta (il motivo è facile ad immaginarsi), la consolava attivamente, assicurandole che non era colpa sua, e infondendole speranza, proclamando che Zell sarebbe tornato, che tutto sarebbe tornato come prima, lei per prima sapendo che stava dicendo una tale quantità di bugie che la metà sarebbe bastata. Era da più o meno un anno che i ragazzi erano cambiati, diventando, come lei stessa aveva avuto esperienza, anime nere della peggior specie, capaci di ogni tipo di bassezze, che non avevano commesso unicamente perché c'erano state lei, Selphie ed Hellen a fermarli. Ma ora che erano riusciti a sfuggire alla loro giurisdizione partendo, anzi scappando, con il Lagunarock, erano ben poche le speranze che rimanessero buoni buoni nei loro angolini a guardare. Dovevano ritrovarli al più presto, anche perché a Deling City si era formata una banda di fanatici seguaci delle streghe ormai defunte, capeggiata da una tale New Adel, che aveva come obbiettivo la loro morte.
"Oh, Grande Hyne, proteggili!" pregò Quistis disperata, quel giorno alla mensa del Garden, con Hellen piangente tra le braccia.

-Professoressa Trepe, la vedo sempre molto assonnata ultimamente- osservò il preside a Quistis, che immediatamente arrossì -E' sicura di stare bene?-
-S-sì.....- "E come glielo dico che ho passato tutta l'altra settimana in bianco in camera di Squall??? Meglio tacere.... Tanto lui se n'è andato..." -Non si preoccupi, sto bene-
-Lo spero davvero. Scusi ma devo andare-
-Arrivederci-
"Che devo fare? Scommetto che sono insieme sul Lagunarock!!! E chi li ferma più adesso? Sa Hyne dove sono diretti!....Ma dobbiamo fare qualcosa!! Non posso starmene qui con le mani in mano a vedere la loro vita marcire come un frutto caduto dall'albero!" Si diresse con passo risoluto verso gli alloggi di Rinoa, che non usciva più da molto tempo: non la si vedeva da almeno sei mesi.
Bussò con energia.
-Rinoa! RINOA!-
-Chi è?- si sentì la flebile risposta dall'interno -Lasciatemi sola col mio dolore!-
Quistis sfondò la porta con un calcio.
-ORA BASTA!!! Non è mica morto!!! E adesso ha bisogno di te! Giuro che se lo abbandoni ti chiuderò qui dentro io stessa per non farti mai più uscire!-
-Cosa è successo?- Rinoa fece capolino, pallida come un cadavere per la mancata esposizione al sole, vestita di bianco, un lungo vestito dalle maniche lunghe e la scollatura ampia che metteva a nudo la pallida gola, la pelle che lasciava ampiamente scorgere le vene e le arterie tanto era chiara: sembrava il fantasma di una bella principessa. I capelli, cresciuti in maniera selvatica, le ricadevano addosso fino alla vita, candidi e puri come il cristallo, tanto che sembravano trasparenti. Quistis si mise una mano sulla bocca. "Oh mio dio!!! Come si è ridotta da quando si è chiusa qui dentro?!"
-Rinoa?- fece Quistis titubante
-Il suo relitto- rispose lei
-Sei...meravigliosa- disse Quistis, e certamente non mentiva; Rinoa era davvero bellissima, anche se davvero inquietante
-Grazie di mentire così bene. Comunque cosa ti spinge ad entrare nei miei alloggi?-
-Squall, Zell e Irvine hanno rubato il Lagunarock e sono scappati-
Questa volta fu il turno di Rinoa di portarsi una mano alla bocca.
-Tu lo osservavi sempre, vero? Hai visto cos'era diventato- Rinoa distolse lo sguardo con aria colpevole -E adesso senza né me né te, sa Hyne cosa potrebbe combinare, affiancato da quei degni compari- si mise a fissare con aria basita i capelli candidi di Rinoa
-Belli, vero?- fece lei ironica -Non lo so neanche io come mai siano diventati così- proseguì -Forse sono stati i miei poteri- quei capelli che prima erano rossi adesso erano di una pallido color argento
-Senti, noi dobbiamo trovarli. E se per questo dovremo smuovere l'intero garden così sia!! Non puoi farti morire così solo perché ti ha lasciata!-
-Ma...lui era la mia vita....-
-Una persona non può essere la vita di un'altra- disse Quistis secca -Al massimo può portare la vita dell'altro in sè-
-E lui si è portato via la mia vita...-
-L'ha allontanate da te, ma finché lui sarà vivo tu avrai una vita da vivere per vederlo felice, che sia con te o con un'altra-
-....- Rinoa non parve del tutto convinta
-Lui porta ancora in sè tutto ciò che tu gli hai dato. E' solo che è nascosto. Finché in lui resterà una parte di te tu vivrai per sempre, e potrai gioire con lui della sua felicità. Devi imparare che amare una persona non significa per forza dover essere ricambiati, ma anteporre la sua felicità alla propria; io questo l'ho imparato molto tempo fa. Finché sarà felice, dovunque lui sia, i tuoi tormenti saranno dolci- disse queste parole importanti con la fronte corrucciata
-Io...devo renderlo felice?-
-Sì, è quello di cui ha davvero bisogno- Quistis le sorrise -E ora esci da questo luogo di patimenti-
La prese per mano e la condusse fuori, nel sole cocente, lei che si copriva gli occhi con una mano per proteggerli dopo tanto tempo al buio, un'anima in cui era tornata la speranza.

Sul Lagunarock regnava la calma, almeno per il momento. La scena che si presentava era davvero inquietante, però, da tanto erano cambiati i tre in appena due anni: Squall, vestito con un completo giacca e calzoni di pelle nera e una canottiera aderente nera anch'essa, aveva dei lunghi e fluenti capelli castano scuro, dai riflessi sanguigni, e sedeva in posa spavalda su una poltroncina dell'aeronave; Irvine, che aveva anche lui i capelli lunghi, alla vita, era in piedi, appoggiato ad un pannello dei comandi, vestito con degli eleganti pantaloni neri di velluto, una maglia aderente e un capotto lungo a terra, anch'esso di pelle, neri entrambi. Zell, invece, i capelli biondi che ormai toccavano le spalle, la giaccia corta e nera di pelle, i pantaloni neri a tre quarti, era seduto al posto del pilota, e guidava la nave.
-Che vogliamo fare?- ghignò Squall
-Non lo so... Per cominciare potrei proporre di annientare la setta di New Adel- la faccia di Zell era spaventosa
-Per me va bene- disse Irvine con sguardo truce -Vedranno cosa possono fare gli Stregoni- sul viso gli si allargò un sorriso malefico
-Rotta verso Deling City, allora- disse Zell compiaciuto, girando leggermente la cloche verso destra, dritto verso la città

Rinoa bisbigliò, soverchiata dalla luce del sole di mezzogiorno.
-Quistis...- si guardò intorno, per quel che le riusciva: il Garden era molto cambiato, in quei nove mesi nei quali non era uscita. Le ristrutturazioni iniziate dopo la battaglia contro il Garden di Galbadia erano finalmente state ultimate, e ora era tutto più bello di prima.
-Orientati bene, perché là dentro non ti ci lascerò più entrare- disse allegra Quistis alludendo agli alloggi di Rinoa
-Ma...-
-Niente ma. Adesso andiamo dal preside e gli chiediamo di muovere il Garden-
-C'è una cosa che voi non sapete...- disse Rinoa con tono preoccupato
-Cosa?- Quistis si fermò e smise di trascinarla un attimo, ma non le lasciò il polso
-Dentro...dentro Squall...Io ho sentito l'enorme potere di Artemisia...-
-COSA?!ARTEMISIA?!?! Ma questa è una tragedia! E poi com'è possibile?-
-Non lo so, so solo che ha lo stesso enorme potere... Ma non è uguale al mio, è leggermente diverso...-
-Non abbiamo tempo per pensarci-
-Doabbiamo fermarli, di certo staranno andando a Deling City, dritti da New Adel...-
-Hai ragione, andiamo- si diressero dritte alla presidenza, Rinoa che continuava a coprirsi gli occhi e a camminare rasserenata accanto a Quistis, ignara degli sguardi meravigliati che la seguivano.
Ottennero facilmente il permesso di muovere il Garden grazie ai sospetti di Rinoa, e Quistis subito lo mise sulla rotta per Deling City.

Intanto il Lagunarock era ormai giunto a destinazione. Lo lasciarono nella piana, poco distante dalla città, e una volta scesi Squall si volse verso la nave.
-Omega- chiamò, e subito la terribile madre di tutti i mostri si materializzò a guardia della nave, così poterono lasciarla tranquilli.
Non appena entrati in città scorsero il primo manifesto della popolare setta di New Adel, il cui scopo segreto era quello di annientare gli assassini della Strega, cioè loro. Irvine lo strappò dal muro, e lo squadrò.
-Certo che hanno una bella faccia tosta- disse quasi disgustato -a cercare di sfidare NOI, noi che abbiamo sconfitto Artemisia e siamo gli unici veri eredi delle Streghe-
-Domineremo incontrastati- si compiacque Zell
-La sorte premia chi sa aspettare- osservò Squall -Per trionfare bisogna avere pazienza, ed eliminare tutti gli ostacoli, reali e possibili- sorrise -Compresi quelli piccoli-

Il Garden era in viaggio ormai da un'ora, e Rinoa si era finalmente abituata alla luce del sole, nonostante le scottature che la luce improvvisa le aveva procurato le dolessero nonostante l'impacco. Finalmente si sentiva di nuovo viva... Sorrise al cielo sopra di lei.
-Finalmente ti vedo sorridere- disse Quistis davvero felice adesso: non solo andavano a salvare i loro compagni, ma aveva anche ritrovato un'amica.
-Già...E' una bella sensazione- ironizzò Rinoa
-Lo so-

I corpi giacevano ammucchiati dovunque, bruciati, straziati, mutilati, alcuni inceneriti, altri intatti. Rimaneva solo quella ragazza, terrorizzata, dai fulvi capelli rossi e il cerone sul viso: New Adel.
-Tu che osi spacciarti per quello che non sei- le disse Squall
-Come pretendi di avere salva la vita?- le chiese Irvine
-Tu ci hai sfidati e adesso pagherai la tua insolenza- Zell le lanciò una sfera di fuoco, che le entrò dentro e la uccise facendole lanciare urla atroci. Squall chiuse gli occhi tra le grida strazianti della giovane.
-Questa è musica per le mie orecchie... I traditori devono morire-
-Ben detto- concordò Irvine -Ma adesso ci aspetta il nuovo presidente-
-Edea aveva fatto un solo errore- rammentò Squall -Era sola- il ghigno che si allargò sui loro volti faceva spavento.
Inutile dire che nessuno fu in grado di fermarli quando si diressero dal presidente. Sfondarono la porta della residenza, dove Edea stessa aveva camminato due anni prima.
-Salve, presidente- lo salutò Squall
-V-voi...chi siete?- chiese il presidente terrorizzato
-Siamo i nuovi signori di Galbadia- gli sorrise Zell
-N-no... non come due anni fa...- il giovane presidente, che era subentrato a quello ucciso da Edea, non sapeva che fare
-Proprio come due anni fa- lo corresse Irvine
-E io sono il Re di questo paese- disse Squall guardando il presidente negli occhi da vicino
-S-sì...- ormai il presidente non era più in sé, e ben presto anche tutta Galbadia sarebbe caduta sotto il loro incantesimo. Quella sera Galbadia ebbe un nuovo Re.

Giunsero che Galbadia era in festa, la sera di un giorno qualunque.
-Ma che succede?- chiese Selphie, che aveva raggiunto le ragazze in cabina
-Non ne ho la minima idea- disse Rinoa, che aveva già suscitato lo stupore e l'ammirazione di Selphie nel suo candore fatato
-Scendiamo a vedere- scesero dal Garden verso le strade dense di folla, e una volta entrate in città fermarono un passante
-Mi scusi, ma perché tanta allegria?-
-Ma come, non lo sai? Oggi festeggiamo Re Kalador!-
-Re Kalador?!-
-Il Re di Galbadia...Ma vivi in un altro mondo?-
-Ma Galbadia era un repubblica fino a ieri...-
-Ma cosa dici?-
Quistis se ne andò insieme a Rinoa e Selphie, e nessuno le notò tanto erano occupati a festeggiare.
-Qui c'è decisamente qualcosa che non va- disse Rinoa, che sembrava rinata
-Ammazzalo, se c'è!- esclamò Selphie -Guarda qua- indicò un mega-schermo piazzato un po' più in là, dove tutti stavano guardando: l'immagine trasmessa era quella di tre uomini,dall'aria vagamente familiare, che raccoglievano le ovazioni della folla dal palco sul lato anteriore del palazzo della presidenza.
-Mio dio, ma chi sono?- chiese Quistis, allibita dal loro aspetto
-E chi sono 'sti "wild boys"?!- chiese Selphie squadrando con attenzione i tre: uno aveva i capelli nerissimi che arrivavano ben al di sotto delle spalle, e gli occhi glaciali, vestito di nero, con una giacca dalle maniche aderenti, parte di un probabilmente costosissimo completo di pelle nera che gli dava un'aria oltremodo pericolosa; un altro aveva i capelli argentei alle spalle, e aveva indosso una giacca dalle maniche corte, abbinata ad un paio di calzoni aderenti, il tutto di un tono di rosso tanto familiare quanto inquietantemente simile al sangue; il terzo aveva dei luminosi capelli rossi lunghi alla vita, e vestiva di un color grigio sporco, argenteo e allo stesso tempo opaco, con un lungo cappotto e pantaloni eleganti, e una rosa in mano. Erano tutti e tre molto truccati, e tutti e tre non portavano nulla sotto le giacche aperte, mettendo in mostra un fisico scolpito. Poi quello con i capelli chiari diede il profilo sinistro alla telecamera per un primo piano, e sotto al trucco riuscirono a scorgere un disegno scuro, che correva lungo tutta la guancia, e immediatamente lo riconobbero.
-ZELL!- esclamarono in coro, e subito tragicamente riconobbero gli altri due
-Squall e...Irvine- disse piano Quistis
-Io non vedo la cicatrice di Squall- disse speranzosa Selphie
-Hanno nascosto cicatrice e tatuaggio con il trucco- esclamò Rinoa -Per impedirci di riconoscerli-
-Ma si sono anche tinti i capelli...?-
-Aspetta un attimo...- Rinoa si avvicinò precipitosamente allo schermo, per guardare meglio quell'immagine sconosciuta dei suoi amici -Ma non lo vedete? Sono le Streghe!-
-Che cosa stai dicendo, Rinoa?- chiese Quistis dubitando per un attimo della sanità mentale dell'amica
-Non ve ne siete accorte? Zell, con i capelli argentati e gli abiti rossi...Non lo avete già visto quel rosso?-
-A me pareva di sì...- rispose Selphie
-Io non saprei- disse invece Quistis
-E' il rosso dell'abito di Artemisia, non lo vedete? E Squall, quel nero intenso, il vestito scuro... non somiglia ad Edea, con quell'aria da predatore? La stessa aura pericolosa che aveva lei! E Irvine, con quel rosso così acceso nei capelli e addosso quello strano grigio, non vi ricorda Adele?-
Le altre due impallidirono subitaneamente.
-OH-MIO-DIO- disse Quistis paralizzata dallo shock
-Vogliono forse ripetere le sanguinarie imprese di Edea?- chiese piano Rinoa -Venite- disse poi a voce alta -Stanno rientrando- indicò il mega-schermo -e io so come riuscire a parlare con loro- si diresse a grandi passi verso il lato del palazzo presidenziale.
Finalmente, una ventina di minuti dopo erano arrivate, essendosi aperte a fatica un passaggio nella folla, Rinoa con il suo candido vestito così scomodo. Si trovarono davanti a delle casse impolverate, le stesse che Rinoa aveva usato per andare da Edea due anni prima.
-Rinoa, sei un genio!- le disse sincera Selphie
-Andiamo-
Non senza fatica si arrampicarono fino al piano superiore ed entrarono nel palazzo. Ben presto si trovarono di fronte alla porta chiusa della stanza dove due anni prima avevano incontrato Edea. Da dentro provenivano delle voci. Tre voci maschili.
-Il piano funziona a meraviglia- disse una delle voci, che riconobbero come quella di Irvine -Se riusciremo a mobilitare le truppe di Galbadia il mondo potrà essere nostro davvero-
-Dovremo stare attenti a non ripetere gli nostri delle nostre Madri- disse la fin troppo riconoscibile voce di Squall
-Non sarà facile...- disse Zell, che era l'unico rimasto a non aver ancora parlato -Di certo i Garden muoveranno contro di noi-
-Ah, come se fosse un problema- rise Squall -Ti ricordo che di quei Garden noi sappiamo tutto-
-Già, non credo sarà così facile batterci- assentì Irvine
-In fin dei conti noi siamo stati gli unici in grado di spodestare Artemisia, non ci sarà nessuno in grado di contrastarci- continuò superbo Squall -E poi se distruggeremo i Garden prima che loro ci credano una minaccia il problema sarà risolto-
-Anche quello di Galbadia?- chiese Zell
-Ovviamente- rispose Squall -Tutto ciò che ci ostacola va raso al suolo. Comunque, se lo volete sapere, il Garden di Balamb è fuori città, e probabilmente Quistis, Rinoa e Selphie sono già riuscite a penetrare il questo palazzo-
Le ragazze si morsero le labbra: che le avessero scoperte?
-Avete fatto un grave errore a portarvi dietro Rinoa- osservò truce Squall -E' come girare con un campanello-
"I miei poteri!" pensò terrorizzata Rinoa "Sentono i miei poteri!"
-Ma brava la nostra streghetta da tre soldi- osservò Irvine
-E' ovvio che ti sentiamo- completò Zell
-Sentiamo perfino i tuoi pensieri- aggiunse Squall -E il fatto che siate ancora vive dovrebbe farvi rendere conto che la nostra pazienza si va esaurendo. Se riuscirete a uscire dalla città senza farci arrabbiare avrete modo di poter tornare a morire per nostra mano con le vostre gambe, altrimenti vi ridurremo in poltiglia qui e ora- si sentì rumore di fulmini frementi
-Siete state molto stupide a venire a cacciarvi nel nostro territorio da sole- osservò malignamente Zell
Le ragazze non sapevano che fare. Scappare? Poteva essere un opzione. Ma lasciare l'enorme potenza militare di Galbadia nelle loro mani? Era fuori discussione! Rinoa temeva che potessero sentire i suoi pensieri veramente, ma lei stessa sapeva che non potevano davvero farlo. Dovevano usare i loro poteri e questo per loro non doveva essere facile. Ad un certo punto sentì una presenza estranea dentro di sè: ma certo! Ecco come potevano leggerle nel pensiero! Uno di loro se ne stava acquattato nella sua mente e la ascoltava! Cacciò brutalmente la presenza ostile, e dall'altra parte della porta si udì un gemito.
-Ma bene, vedo che sei abbastanza sveglia da accorgerti di me- disse Squall gelido -Però mi duole doverti comunicare che così facendo mi hai fatto molto male, e ora sono davvero arrabbiato-
Rumore di fulmini, e poi la porta saltò in aria davanti a loro, coprendole di scheggie e ferendole.
-Squall...- Rinoa era a dir poco sconvolta dai cambiamenti avvenuti nel ragazzo che amava: quell'espressione truce in volto, quello sguardo malvagio... D'altra parte neanche Zell e Irvine erano da meno.
-Cos'è questa storia del Re Kalador?- chiese Quistis alterata
-Ah, già- disse Squall -Ho l'onore di presentarti Kalador, Zaldron e Grevan- indicò prima sè stesso, poi Zell e infine Irvine
-Sai, abbiamo pensato che i nomi Squall, Zell e Irvine, oltre ad essere troppo riconoscibili per la fama con cui ci hanno incoronato dopo la caduta di Artemisia, non fossero molto adatti a suscitare paura ai nostri nemici- disse Zell
-Così ce ne siamo trovati di nuovi- completò Irvine
-Nomi adatti ai tre Stregoni-
-Stregoni?- Quistis era davvero preoccupata: si comportavano esattamente come le Streghe
-Già, vedi- le spiegò Squall, che evidentemente incarnava Edea ai giorni della conquista di Galbadia -Siamo gli unici degni eredi delle Streghe, gli Stregoni-
-Siamo i figli del loro odio- disse Zell
-Siamo i più potenti su questo misero pianeta- aggiunse Irvine
-Sono completamente impazziti- bisbigliò Rinoa alle altre -Sono stati soverchiati dalla magia-
-Cosa possiamo fare?- chiese Selphie, Quistis rifletteva
-Sapete...- disse Squall
-...Siamo stufi di essere trattati come un disturbo...- continuò Zell
-...Così abbiamo deciso di dare una lezione al mondo- proseguì Irvine
-Una volta che avremo tutto il pianeta nelle nostre mani...- disse di nuovo Squall
-...Potremo fare tutto quello che vorremo- completò Zell
-Hanno una sintonia enorme- osservò Quistis -Come se fossero la stessa persona-
-Ma lo sono, in un certo senso- la avvertì Rinoa cupa -Tutti e tre sono invasi dal potere delle Streghe. Sono un tutt'uno-
-Allora non sarà certo facile batterli- s'intromise Selphie
-E' matematicamente quasi impossibile riuscire a batterli, così come stanno le cose. I poteri di tre, con una sola mente? Non vinceremo mai!- esclamò disperata Quistis
-Ora avete trenta secondi per arrivare il più lontano possibile- ghignò Squall -Dopo comincia la caccia- le ragazze si precipitarono via, e correvano come fulmini.
-Che facciamo?- chiese Selphie affannata, mentre correvano
-Non ne ho la minima idea!- le rispose Quistis -Ma adesso pensa a correre, o siamo morte!-
-Non posso nemmeno sperare di batterli ora come ora- disse Rinoa -Sono ancora debole. Ho bisogno di tempo per recuperare la mia forza!- Rinoa era già molto più stanca delle altre due, a causa dell'ingombrante vestito, che la impicciava. Si ritrovarono fuori, e si tuffarono in mezzo alla folla. Ben presto un fulmine piombò loro alle spalle, sterminando i poveretti che si trovavano nel raggio di tre metri. La folla continuava beata a festeggiare.
-E' assurdo!! Ma non si accorgono di nulla?- Quistis era sconvolta
-Non credo, sono completamente dominati dalla magia!- le urlò Rinoa al di sopra del frastuono
alla fine riuscirono ad arrivare al Garden con solo delle ferite superficiali, che si erano procurate schivando tutte le offensive magiche dei tre. Vennero immediatamente portate in infermeria.
-Che succede in città?- chiese il preside quando la dottoressa le ebbe medicate
Rispose Rinoa.
-La situazione è critica- disse con il tono da vera SeeD che sembrava avere perso -Galbadia è sotto stregoneria-
-Di chi?!- esclamò perplesso il preside
-Di tre uomini, che si definiscono gli 'Stregoni', i veri eredi delle Streghe. Hanno sottoposto i Galbadiani a suggestione, e intendono muovere guerra a tutti i Garden. I loro nomi sono Kalador, che attualmente è il sovrano di Galbadia, Zaldron e Grevan- tacque la vera identità dei tre, nel cuore il dolore e la delusione la attanagliavano
-Dunque intendono percorrere la stessa strada insanguinata che percorsero Adele e Artemisia a suo tempo- il preside annuì grave
-Peggio, preside, peggio- s'intromise Quistis -Loro incarnano le Streghe! Hanno una grande somiglianza con loro, e si vestono in maniera simile. Kalador è simile ad Edea ai tempi della possessione, con i capelli e i vestiti neri, Zaldron ad Artemisia, con i capelli argentati e i vestiti rossi, e Grevan ad Adele, con i capelli di un rosso acceso e vestiti grigi, anche se diciamo che hanno le loro differenze con gli originali-
-Dobbiamo fermarli!- si scaldò Selphie -Trabia non si è ancora ripresa da due anni fa! Un'altro attacco li annienterà!-
-Ne sono consapevole- cercò di calmarla il preside -Ma la base missilistica di Galbadia è andata distrutta da tempo, al momento non hanno armi materiali per attaccarci-
-La magia basterà, hanno poteri spaventosi- disse Quistis -E non si fanno alcuno scrupolo- dire questo la riempì di dolore: dov'erano finiti gli amici che credeva di conscere? Quelli non potevano essere loro...O forse sì?
Rinoa intanto pensava: come poteva essere? Lo aveva sentito chiaramente, il potere di tutte e tre le streghe: il potere dell'Artemisia del futuro che risiedeva in Edea prima e ora dentro di lei, lo aveva sentito dentro Squall, così come aveva sentito il potere della vera Artemisia dentro Zell e quello di Adele dentro Irvine. "Ma com'è possibile?" pensava "Se Artemisia ha passato i suoi poteri ad Edea non può averli passati a Zell, così come Edea ha passato i suoi poteri a me, e quindi non a Squall. Com'è possibile? Come ci sono riuscite? Un momento... Se Artemisia, con il suo potere, avesse creato una nicchia nel tempo? Una specie di cassaforte, dove avevano chiuso... una copia fatta con la magia dei loro poteri? Ma certo! Hanno usato la compressione, per duplicare i loro poteri, ma senza un corpo erano inutili... Durante lo scontro con Artemisia la compressione si è sciolta, e con essa i poteri... Maledette! Lo avevano programmato! Ma allora bisogna impedire che anche loro facciano lo stesso, altrimenti non finirà mai...."
Mentre pensava questo, scura in volto, un'esplosione scosse il Garden dalle fondamenta.

Le sirene dell'allarme cominciarono a suonare assordanti.
-Ma che succede?!- urlò Quistis
-Siamo sotto attacco!- le rispose Shu dal pannello di controllo della presidenza -Tre uomini si avvicinano rapidi, e scagliano offensive magiche di enorme potenza!-
-Preside, sono loro!- avvertì Rinoa ansiosa
-Presto, ai posti di combattimento!- ordinò il preside
Si combatté duramente, a prezzo di molte vite, ma alla fine i tre riuscirono comunque ad entrare nel Garden. Il cancello all'ingresso esplose, spandendo lamiere in giro per la hall.
-Bene bene- disse Squall ironico -Ma guarda chi abbiamo qui- Quistis, Rinoa e Selphie erano pronte a combattere per salvare il Garden
-Lo sai, che non hai speranze contro di noi, vero, streghetta?- Irvine minacciò Rinoa
-Se ci fate passare vi uccideremo per prime, così non soffrirete a vedere il Garden distrutto- disse Zell con tono magnanimo
-Noi combattiamo- sibilò Rinoa a denti stretti
-Per riavere indietro ciò che ci avete portato via- completò Quistis
-ALI DI FATA!- la tecnica di Rinoa sortì un effetto insperato e a dir poco miracoloso: i tre Stregoni vennero immediatamente sbalzati fuori dal Garden, e quando provarono a distruggerlo con la loro magia nemmeno lo sforzo combinato riuscì a passare la barriera che Rinoa aveva creato attorno alla struttura. Erano protetti da tutti i loro attacchi.
-Incredibile!- esclamò Selphie -Rinoa, sei un mito!-
-Prodigioso- osservò Quistis stupita -Ci hai salvati tutti-
-Non so come ho fatto...- Rinoa arrossì, in imbarazzo
-Adesso dobbiamo salvare Trabia e Galbadia, prima che vengano distrutti- osservò Selphie grave
-E allora cominciamo-

Quando arrivarono al Garden di Trabia, quella sera, era ormai tardi. Di nuovo Trabia giaceva tra le macerie, ma per fortuna l'avviso radio emanato dal Garden di Balamb aveva permesso una rapida evacuazione. Adesso studenti dall'aria addolorata si aggiravano per le rovine del Garden, contemplando i miseri resti di ciò che era stata la loro casa.
-Mio dio...- disse Quistis turbata
-Io...Non possono credere che siano stati capaci di fare questo...- Rinoa non piangeva, ma quanto le sarebbe piaciuto farlo!
-Trabia....- Selphie invece non trattenne le lacrime, e Rinoa subito si offrì di consolarla
-Vedrai, rimetteranno tutto a posto. In fin dei conti sono tutti vivi...-
-Hai ragione...sniff...- Selphie fermò il pianto
-A questo punto spero che Martine ci abbia dato retta, perché temo che per Galbadia sia già troppo tardi. Forse era già tardi quando siamo stati attaccati-
-Andiamo a vedere-
A notte fonda giunsero sulle coste di Galbadia, e il fuoco che divorava il Garden era comparso un paio di chilometri prima. Arrivati che furono, molti studenti scesero a vedere sconvolti l'enorme falò. Il Garden bruciava come una torcia nella notte, poi sentirono rumore di passi.
-Preside Martine!- esclamò Quistis
-Già...Per colpa della mia cocciutaggine il mio Garden è andato distrutto...- dietro le sue spalle c'erano molti studenti, Quistis presumeva quasi tutti quelli iscritti al Garden.
-Siete salvi, meno male- disse sollevata
-Già, mi hanno convinto i miei studenti ad evacuare, altrimenti fosse dipeso da me saremmo stati lì dentro a bruciare- alcuni rabbrividirono all'idea
-Non si preoccupi, l'imprtante è che siate salvi- intervenne il preside Cid da dietro le spalle di Quistis -Adesso abbiamo bisogno dei migliori elementi del vostro Garden, per dare manforte alla professoressa Trepe e alle signorine Tilmitt e Heartilly-
-Solo loro?- chiese Martine perplesso
-Hanno partecipato in modo determinante alla battaglia contro Artemisia, mi fido ciecamente di loro-
-Bene...Dunque...I migliori elementi...Ne ho tre di ragazzi che fanno al caso vostro- si volse verso gli studenti -Evaine Carlile, Aiden Esmer, Raven McCallister- dal gruppo di studenti uscirono due ragazzi e una ragazza, nessuno dei quali portava la divisa: la ragazza aveva i capelli rossi raccolti in una treccia e gli occhi nocciola, ed era vestita con una tuta senza maniche e a calzoni corti. In mano teneva una lunga lancia; il ragazzo che rispondeva al nome di Aiden aveva i capelli scuri, lunghi alle spalle, gli occhi verdi ed era vestito con una paio di pantaloni con una gamba lunga e una corta, con una canottiera sotto alla giacca in paio con i calzoni e teneva in mano una shotgun degli ultimi modelli; l'altro, che doveva essere Raven, aveva i capelli di un caldo castano, tenuti in maniera simile a quelli di Squall, gli occhi azzurri, era vestito con una giacca nera con una semplice maglietta sotto e un paio di pantaloni neri anch'essi, e in mano teneva un gunblade modificato, uno degli ultimi prototipi.
-Eccoli qua, i migliori SeeD del mio Garden- annunciò Martine non senza compiacimento
-Grazie mille- disse Quistis -Vogliate seguirmi- disse poi rivolta ai tre
Li condusse dentro il Garden, e mentre camminavano Quistis spiegava loro un po' di cose
-Dunque, per prima cosa diamoci del tu, non c'è tempo per formalizzarsi. Seconda cosa, cosa siete disposti a fare per completare l'incarico che vi è stato assegnato?-
Evaine rispose per prima.
-Noi non siamo novellini, Quistis. Abbiamo tutti vent'anni suonati, e avremmo voluto combattere contro Artemisia, ma non ne abbiamo avuto modo. Abbiamo espugnato la Lunatic Pandora, ma dopo abbiamo dovuto lasciar perdere, perché siamo rimasti soli all'interno e abbiamo dovuto abbandonare-
-Sono quattro anni che lavoriamo insieme- aggiunse Raven
-Bene, vedo che spirito ne avete, ma badate, questa non sarà una passeggiata- disse severa Quistis -Gli Stregoni hanno lo stesso potenziale immane delle Streghe del passato, con un'aggiunta che li rende pressocchè imbattibili: sono uniti, combattono insieme. Se è stato difficile battere le Streghe quando erano sole, questa sarà una missione impossibile-
-Non ci tiriamo indietro- disse Aiden
-Comunque quei tre hanno un'aria familiare- disse pensierosa Evaine -Mi sembra da averli già visti da qualche parte-
-E qui sta il punto: noi conosciamo la loro identità-
-Non si chiamano Kalador, Zaldron e Grevan?- chiese Aiden
-Questi sono i loro nomi, ma sotto le spoglie degli stregoni si celano tre altre persone, e noi sappiamo chi sono, ma ve lo riveleremo solo se ADESSO giurerete di non tirarvi indietro, qualunque cosa accada-
-Io giuro benvolentieri- disse Evaine -Sono stufa di stare a guardre mentre gli altri salvano il mondo- sorrise
-Giuro- disse Raven -Perché le Streghe hanno commesso atrocità che non voglio si ripetano-
-Giuro anche io- disse Aiden -Perché ogni obbiettivo richiede sacrifici per essere raggiunto-
Quistis era molto felice di aver trovato questi tre ragazzi: somigliavano molto a loro due anni prima...
-Bene, allora- disse grave -Gli Stregoni sono Squall Leonhart, comandante del Garden di Balamb, Zell Dincht e Irvine Kinneas, tutti eroi del conflitto contro la Strega-
Evaine, Aiden e Raven erano sbiancati tempo mezzo secondo.
-Ma c-cosa..?-
-Non è possibile! Ma com'è successo?!- chiese allibito Raven
Rinoa si fece avanti.
-Le Streghe, quando ancora erano tutte e tre in vita, hanno usato la Compressione Temporale di Artemisia per creare un 'duplicato' della loro magia. Durante lo scontro che abbiamo avuto con Artemisia la Compressione si è sciolta, e i poteri sono subentrati a Squall, Zell e Irvine, portandoli, nel giro di due anni, a diventare il nemico- era scura in volto
-Quindi, in teoria, se noi li sconfiggiamo, torneranno come prima?- chiese Evaine
-Potrebbe darsi, ma non confidiamo troppo nella buona sorte- disse Quistis
-Io sono con voi per liberare il comandante Leonhart- disse Raven
-E allora cosa altro ci resta da fare?- sorrise Quistis arrendevole

A Deling City la vita scorreva tranquilla, ma nella residenza presidenziale la calma aveva odore di morte.
-Ed ecco che ci mettono di nuovo i bastoni tra le ruote- sibilò Squall guardando la piazza dalla finestra
-Hanno fatto evacuare i Garden- constatò seccato Irvine
-E questo è un problema- concluse Zell -Di certo quelle tre stupide raccoglieranno dei rinforzi per cercare di sconfiggerci. Probabilmente sperano di liberarci dai nostri poteri!- si mise a ridere, una risata inquietante e disumana
-Stai attento a non sottovalutarli, idiota- lo rimproverò Squall -Se ci sconfiggessero perderemmo davvero tutta la nostra forza-
-Ma come potrebbero riuscirci? In sei contro Artemisia ce l'hanno fatta a malapena! Noi siamo insieme, e poi di certo non avrebbero coraggio di colpire proprio noi- sul viso gli si allargò un ghigno beffardo
-Non sottovalutarle- disse Irvine -Possiedono un forte spirito di abnegazione, soprattutto Quistis; potrebbero essere disposte a tutto pur di 'liberarci'...Ahahahaha- rise malignamente -Come se avessero qualche speranza di riuscirci-
-E io conosco un modo per assicurarci una vittoria facile...- disse Squall sorridendo soddisfatto alla città che ora era sua

Quistis corse ai dormitori femminili a cercare Selphie, e arrivò nella sua camera che lei era stesa sul letto, a piangere.
-Selphie, che succede?- le chiese preoccupata
Selphie sussultò, poi si asciugò in fretta le lacrime -Niente, stai tranquilla-
-No che non sto tranquilla! Qualcosa ci deve essere per forza!- ma Selphie non ebbe il tempo di aprire bocca che un enorme boatò si propagò attraverso il Garden
-Che succede?- chiese Selphie cogliendo l'occasione per far vertere altrove i pensieri di Quistis
-Veniva dal giardino-
-Andiamo- se la trascinò dietro
Era la devastazione: dei bei fiori e dei verdi alberi che decoravano il giardino non rimanevano che cenere e resti carbonizzati. Studenti feriti giacevano ovunque, e al centro di tanta distruzione si ergeva la cristallina sagoma di Rinoa, gli occhi privi di pupille.
-Oh, no!- disse Selphie preoccupata -Ma che le succede?-
-E' come due anni fa... nello spazio...- disse Quistis allibita
-Posseduta? Di nuovo? Da chi può...No, non da loro!- a Selphie tornarono le lacrime agli occhi
Rinoa lanciò uno sguardo di profondo odio a Quistis, ma la ragazza percepiva qualcos'altro dietro quegli occhi vuoti: una forte energia in movimento... Ad un tratto come una scossa le attraversò la mente: avrebbero dovuto combattere. Allora Rinoa si alzò in aria ad un paio di metri da terra, e lo scontro ebbe inzio, con sommo dolore sia di Quistis che di Selphie. Quando oramai sembrava che stessero per perdere lo scontro e la vita, la tecnica di Selphie arrivò come manna dal cielo.
-The End!- Rinoa, sconfitta, atterrò piano, ma invece di accasciarsi a terra esausta allungò una mano verso Quistis, che si sentì stringere l'anima in una morsa, per poi cadere nell'incoscenza.

Si svegliò su un letto tutto bianco, circondato da veli del medesimo colore, con indosso un elegante vestito senza spalline, bianco anch'esso, che le ricordava un abito da sposa. Dove si trovava? Non riconosceva la stanza.
-Buongiorno, bella addormentata- Squall emerse dalle ombre con passo elegante e silenzioso
-C-cosa ci faccio qui? Cosa mi avete fatto?- i capelli sciolti le cadevano sulle spalle, morbidi e ben pettinati
Squall si sedette sul letto, accanto a lei. Anche lui era vestito di quel bianco puro, che faceva un perfetto contrasto con i capelli corvini; la giacca aperta metteva in mostra il petto nudo.
Per Quistis questa fu una martellata al cuore: era così bello...
-Sei molto bella quando fai quella faccia trasognata- le disse Squall, guardandola negli occhi da vicino
-Cosa...vuoi da me?- chiese Quistis arrossendo furiosamente nonostante non volesse farlo
-Non voglio che te...- le diede un bacio, dolce e caldo come mai prima d'ora, e le lacrime rigarono il volto di Quistis: la amava ancora, nonostante tutto era ancora innamorato di lei....
Lui le accarezzò piano il volto, le passò la mano nuda nei capelli, poi lungo il collo, facendola fremere di piacere. Poi la lasciò e a lei sembrò che le mancasse il respiro. Inseguì le sue labbra che si allontanavano, le morse piano, per fermarlo.
-Ancora....- lo baciò con foga, mentre gli teneva il viso fra le mani, e lui la assecondava, con passione, con desiderio; non riusciva a smettere, era come una droga, quel bacio magico di un amore tanto sofferto...
-Ah-ah- le disse lui, allontanandola piano ma con fermezza -Adesso basta-
Lei, seduta sul letto, si morse un labbro. Ne voleva ancora, quella sensazione così profonda... Si accorse che aveva l'affanno, e la mente annebbiata. Non ricordava perché era lì, cosa fosse successo...
-Adesso dormi, sei stanca, bella principessa- Squall le mise le mani sulle spalle e la spinse dolcemente distesa, poi le diede un fugace bacio della buonanotte. Quistis si addormentò subito, sentendosi stranamente felice, ma anche sentendo che non si ricordava qualcosa di molto importante.

-E' fatta- disse Squall entrando nel soggiorno riccamente ammobiliato -E' completamente nelle mie mani- sorrise compiaciuto
-Ma proprio Quistis ti serviva?- chiese Zell poco convinto
-Non potevi accontentarti di Rinoa? Dovevi proprio fare in modo che passasse i poteri a Quistis?- disse Irvine leggermente stizzito
-Vedi, Rinoa non è malleabile come la bella Quistis- disse lui con tono esperto -Rinoa, pur nel suo dolore, sarebbe capace di combattermi pur di aiutarmi. La cara, dolce, sensibile, frustrata, innamorata Quistis, no-
-Capisco- assentì Irvine -E cosa vuoi farne di lei?-
-Mi serve come scudo, è ovvio- disse lui freddo -Ma possibilmente vorrei che sfruttasse a nostro vantaggio gli enormi poteri di Rinoa-
-E come pensi di riuscirci?- chiese Zell scettico
-Sarà talmente innamorata da non riuscire più a pensare, talmente legata a me da necessitare la mia vicinanza in qualunque momento- disse, il compiacimento nella voce -Sarò la sua droga-

Rinoa si svegliò in infermeria, e subito si ricordò cos'era successo, il giardino, la battaglia e...Quistis! Dov'era finita Quistis?
-Ti sei svegliata- Selphie le sedeva accanto con fare funereo
-Dov'è...Quistis?- chiese lei ancora frastornata
-Non ne abbiamo la minima idea-
-E' scomparsa- disse un ragazzo alle spalle di Selphie, che Rinoa identificò come Raven
-Mentre eri posseduta l'hai teletrasportata da qualche parte, chissà dove- disse Evaine
-...- Rinoa non aveva parole: era successo di nuovo! Era stata di nuovo posseduta, da Squall stavolta....Dal malefico potere di Edea! Cosa fare? Se ora Quistis era in mano loro... "Ma certo! Quistis è certamente a Deling City, da loro! Ma come fare per salvarla? Chissà cosa le stanno facendo..." rabbrividì "Dobbiamo provarci" -Bisogna muovere il Garden-
-Impossibile- disse Selphie -La tua barriera ci impedisce di accendere i motori-
-Che cosa? Allora dovrò to...- non sentiva più la presenza dei poteri. Non c'erano più! "Ma dove...Ommioddio!" si portò una mano alla bocca "Quistis! Li ho trasmessi a lei! E adesso cosa facciamo? Finché non ci attaccano loro non possiamo muoverci... Mioddio che guaio..."
-Rinoa che hai?- le chiese Selphie preoccupata
-I miei poteri... Li ha Quistis...-
-Oh, no! Allora non potremo muoverci!-
-Già...Bisognerà andare a piedi...-
-Non possiamo abbandonare il Garden- disse Aiden -Senza di noi non possono difendersi-
-E' vero anche questo, ma Quistis chissà cosa sta subendo lì a Deling City!- disse ansiosa Rinoa
-Non abbiamo scelta, dobbiamo restare qui...- disse Evaine con la voce rotta
-Non è giusto...- Rinoa sciolse il suo dolore in calde lacrime, insieme a Selphie e a Evaine, per l'ingiustizia del mondo.

Quistis si svegliò tranquilla, decisamente meno intontita di prima ma con la testa più leggera. Squall non c'era, allora si alzò piano, ed uscì dalla stanza, che si trovava vicino ad una grande sala, buia, dove c'erano una scrivania piena di carte e una sedia, oltre ad una bandiera. La scrivania aveva qualcosa di strano, non capiva cosa. Cercò di avvicinarsi, strinse gli occhi, ma una mano glieli coprì.
-Ah-ah, principessa, qui non puoi entrare- le disse in tono di finto rimprovero la voce di Squall
-E perché?- chiese divertita -Nascondi qui i tuoi scheletri nell'armadio?-
-Oh, bè- fece lui vago -una stanza è un po' più grande di un armadio-
Lei rise. -Scemo- si sentiva diversa, anche se non sapeva: diversa da cosa? Da prima? Ma com'era prima? Non lo ricordava...
-Lo sai, tu puoi dirmi tutto quello che vuoi- la strinse da dietro, e lei si rilassò fra le sue braccia, sentendosi in paradiso. Le suonava strano però che la chiamasse principessa, prima non lo faceva... Ma prima quando? C'era un 'prima'?
-Ahia la testa- fece lei portandosi le mani al capo
-Vieni via, questo posto ti fa male- si lasciò accompagnare da lui in un grande salone riccamente arredato, dove, seduti sull'elegante mobilio, c'erano altri due ragazzi, uno con i capelli chiari e uno con i capelli rossi, dall'aria stranamente familiare.
-Oh-ho- fece uno -Ma guarda che bella ragazza abbiamo qui- c'era qualcosa che non le piaceva in quegli occhi -Ma chi è?-
-E' la mia principessa- rispose Squall prendendola per mano
Uno dei due, quello con i capelli chiari, rise.
-Non ti pare di esagerare a viziarla?-
-Nient'affatto, lei si merita il meglio- Quistis arrossì; quanto le piaceva Squall, era tutto il suo mondo...
-Va bene, va bene, divertiti pure- fece quello con i capelli rossi -Purché arrivi da qualche parte-
Quistis non capiva di cosa stessero parlando
-Ssshhh, spaventi la mia principessa- Squall la abbracciò con fare protettivo, ma le sembrava che stesse abbracciando una bambola, non lei. Un giocattolo...
-Cambio di programma- disse Squall guardandola negli occhi con uno sguardo che la atterrì -Ho bisogno della tua partecipazione attiva- le mise un mano a pochi centimetri dal viso, e la nebbia nella testa si sciolse: le Streghe, New Adel, la fuga dei ragazzi, Galbadia, la festa, Rinoa...lei. Era stata presa in ostaggio, e con la magia le avevano offuscato la mente, ma ora? Cosa mai voleva farle Squall? Ad un tratto sentì un forte dolore al cuore, e come un fango nero prese a spargersi nei meandri della sua anima, sempre più veloce, sempre più scuro e velenoso. Lo sentiva stringere e pulsare, assorbire i suoi pensieri, sempre più vicino al suo io cosciente. Ora distingueva nettamente cosa fosse: la parte malvagia di ognuno di noi. Quel fango nero era la sua cattiveria, e stava per prendere il sopravvento. Non aveva forza per opporsi, ma ora sapeva come si erano sentiti Squall, Zell e Irvine mentre questo lentamente si insinuava nella loro vita, trasformandoli nei mostri che erano diventati. Impotenti e disperati, come era lei ora.
Questo fu il suo ultimo pensiero come Quistis, dopo la melma nera si chiuse sulla sua mente, portando un buio freddo ed inquietante.

Si svegliò su di un letto, tutto bianco, con indosso ancora quell'elegante vestito. Non c'era nessuno attorno, così si alzò e tornò il quella strana sala buia: stavolta nessuno la fermò. Accese la luce, e vide finalmente cos'aveva la scrivania che non andava: un'enorme macchia di sangue schizzato si allargava sul muro e sul legno dello scrittoio, e anche sulla bandiera della repubblica di Galbadia. Storse il naso, poi sentì dei passi alle sue spalle.
-Certo che potevi fare qualcosina di più pulito- fece con aria schifata
-Sai, mi volevo divertire-
-Che divertimenti poco decorativi- rise lei
-Come ti senti?-
-Meravigliosamente- disse lei con uno sguardo nero come le tenebre -Meravigliosamente....
malvagia. Perché non lo hai fatto prima?- gli chiese leggermente seccata -E' una bella sensazione di libertà-
-Lo so, ma pensavo non sarebbe servito- le sorrise lui
-Allora hai proprio una bella opinione di me...- si avvicinò, ancheggiando con fare sensuale, poi gli passò le mani sui muscoli nudi del petto -Vieni qui che ti faccio cambiare idea...-
-Così sì che mi piaci...- la baciò con forza, stringendola a sé, e sarebbero andati oltre se non fosse sopraggiunto Irvine ad interromperli
-Ehi, ehi- disse lui -Vedo che si è svegliata- Squall e Quistis ripresero una posizione civile, anche se a malincuore; lo sguardo lascivo di Quistis lo raggiungeva oltre la spalla di Squall, le mani di lei stretta attorno ai fianchi di lui, che con un braccio la cingeva blandamente
-Che vuoi?- gli chiese Squall seccato per un motivo facile ad immaginarsi; gli occhi di Quistis, che gli sporgevano sopra la spalla, avevano uno sguardo infantile, ma allo stesso tempo possessivo e cupido.
-Voglio che mi pare il momento di entrare in azione-
-Ma io mi volevo divertire...- fece Quistis con fare lagnoso a Squall, guardandolo con gli occhi lucidi da bambina
-Non eri l'unica...- disse stizzito Squall -Comunque perché diavolo proprio adesso?- decisamente l'interruzione di Irvine non gli era andata giù
-Perché dobbiamo farlo prima che i Garden si armino contro di noi-
-Ehi, senti, tesoro- fece Quistis a Squall -Possiamo disintegrare Balamb? Possiamo?- gli chiese con tono infantile
-Sì, certo- le sorrise lui; anche lei sorrise, soddisfatta
-Li sai usare, i poteri?- le chiese sospettoso Irvine
-Ma certo, che ti credi?- gli rispose lei secca
-Ok, ok- fece spallucce lui -Dunque è arrivato il momento di attaccare Balamb?-
-Io ho un'idea migliore- ghignò Quistis, e la espose loro
Poco dopo entrarono in azione.

Rinoa si avvide della sagoma chiara in avvicinamento quando era a circa settecento metri dal Garden, dalla cabina di pilotaggio. Corse giù.
-Arriva qualcuno!- avvertì Selphie, Raven, Aiden e Evaine
-Chi?- Selphie si precipitò al pannello di controllo, e fece zoomare le telecamere del perimetro esterno sulla figura lontana -Ommioddio, ma è Quistis!- esclamò stupefatta -Guardate, è messa male, andiamo a soccorrerla, presto!- la ragazza infatti indossava un vestito bianco tutto strappato e sporco, aveva i capelli sciolti, spettinati e impolverati, ed era coperta ovunque di segni rossi. Sul suo viso l'espressione diceva chiaramente che non avrebbe resistito fino all'entrata del Garden.
Tutti corsero giù, e a piedi varcarono la barriera creata da Rinoa, che aveva un colore leggermente giallino nella notte. Le corsero incontro.
-Quistis!- esclamò Rinoa -Cosa ti hanno fatto?-
-Mi hanno chiesto di...sciogliere la barriera...- era chiaramente esausta -Mi hanno torturata, ma sono riuscita a scappare...- "Sono malvagi fino a questo punto?" si chiese Rinoa
-Vieni, ti portiamo dentro- disse Selphie
Mentre la portavano dentro nessuno si accorse della repentina scomparsa dell'alone giallognolo che avvolgeva in Garden.
La portarono di peso in infermeria, e la stesero su un letto: era ancora cosciente.
-Quistis, come va?- le chiese Aiden
-Ha ferite profonde?- chiese Raven alla dottoressa, che però non c'era più. "Strano, chissà dove si è cacciata" pensò il ragazzo "Non sparisce così, di solito" sparì nei meandri dell'infermeria a cercarla.
Quistis rispose flebilmente.
-Adesso va molto meglio, grazie- si udì uno scatto, poi un'esplosione
-Che succede?- scattò in piedi Rinoa
-Noi andiamo a vedere, tu resta qui- disse Selphie a Quistis
-Fermi- disse Raven -Non dovete lasciarla da sola- le puntò il Gunblade alla gola
-Raven, cosa fai?- si scaldò Rinoa
Raven indicò una delle porte dell'infermeria che adesso era aperta. La dottoressa giaceva a terra incosciente.
-Ma che è successo?- chiese Selphie
-E' stata lei- disse Raven tra i denti
-Ma non è possibile, Quistis non lo farebbe mai!-
-Infatti ho motivo di credere che questa non sia Quistis-
-Ma cosa stai dicendo?- una seconda esplosione -Dobbiamo andare! Ci attaccano!- proseguì Rinoa
-E come fanno? Non avevi eretto una barriera? E non avevi passato i tuoi poteri a Quistis? La barriera non c'è più, e l'unica che può averla tolta è lei- non mosse il gunblade dal collo della ragazza, ma una luce abbagliante li accecò, e quando scomparve Quistis non c'era più
-Dannazione- Raven si precipitò fuori, seguito dagli altri
Nella hall regnava la distruzione: lamiere divelte, piante bruciate, strutture crollate. E oltre la cortina di polvere che ancora aleggiava, distinsero tre figure che conoscevano molto bene.
-Finalmente possiamo entrare- disse Squall soddisfatto
-Era anche ora- disse Irvine leggermente stizzito
-Finalmente vi annienteremo- anunciò Zell compiaciuto
-Tesoro, posso giocare un po'?- chiese una voce femminile molto familiare con tono infantile
-Ma certo, principessa- le rispose Squall
Quando la polvere si diradò c'erano loro lì davanti, come li avevano visti alla parata. Ma a renderli increduli era la ragazza che erà lì con loro: era vestita con un bustino coi lacci, una giacca a maniche corte, un paio di guanti che arrivavano oltre il gomito, con dei microscopici pantaloncini che mettevano bene in mostra i fianchi e il sedere, e gli stivali alti a metà coscia. Tutto di pelle, tutto nero. Era truccata in maniera fascinosa e sensuale, e portava i capelli, tinti di un bianco sporco, sciolti sulle spalle. Se ne stava abbarbicata a Squall con la determinazione di una piovra. Nonostante il trucco, però, fu facile riconoscerla.
-Quistis?- chiese Rinoa sconcertata -Quistis, sei tu?- era allibita: cosa le era successo?
-Chiamami Yavanna- le sorrise lei, voltandole la schiena appoggiata al petto Squall, strigendolo a sè, ostentando la sua proprietà. Rinoa ebbe una fitta di dolore: Squall era suo ora, lo aveva perso...
-Quistis, che ti è preso?- le urlò contro Selphie, prima di capire -Ma certo, siete stai voi!- vomitò quelle parole addosso ai tre -Voi, avete risvegliato la sua parte oscura-
Irvine applaudì -Ma che brava, la mocciosetta- a Selphie faceva male che il suo Irvine la trattasse così
-Però ora ci vogliamo divertire un po'- disse Zell assumendo la posizione di battaglia -Vedete di non morire subito-
-Squall, Squall- chiese Quistis con quel suo tono infantile ed inquietante -Posso cominciare io?-
-Se ti fa piacere- lei lo baciò con passione, con forza, passandogli le mani addosso con fare possessivo. Gli altri rabbrividirono.
-Secondo me ti sei fatto circuire- bisbigliò Zell a Squall con tono sarcastico -E' un'anima nera-
-Aaah, sta zitto- sbottò Squall
-Ma guarda guarda- disse Irvine -Il grande capo si è innamorato per davvero?- rise sottovoce, mentre Quistis dava del filo da torcere ai loro avversari
-Sta' zitto altrimenti ti faccio mettere nello spazio come quella che ti ha dato i poteri- gli sibilò contro Squall, aggressivo
-Ok, ok- disse, ma lui e Zell continuavano ad avere in faccia quell'irritante sorrisino idiota
Nel frattempo Quistis stava dando davvero filo da torcere a Rinoa, Selphie, Evaine, Raven e Aiden. Erano davvero in difficoltà.
-Bene bene- disse Squall -Preparatevi, adesso entriamo in scena noi-
-Oh, no!- disse Evaine -Già ce la facciamo a malapena così, se ci si mettono in quattro moriremo entro cinque minuti!-
-Non disperare- le disse Selphie
Ma ben presto in effetti avevano a disposizione solo le mosse speciali come risorsa, ed erano tutti piuttosto malconci.
-Slot: Energiga x 15!- Selphie aveva battuto il suo record, e adesso tutti erano di nuovo in piedi in buone condizioni
-Angelo, Cometa Siderale!- esclamò Rinoa; i danni furono ingenti, ma subito Quistis controbattè
-Ali di Fata- disse ghignando -Apocalypse-
Evaine venne messa a terra con un solo colpo, ma riuscirono a curarla in maniera efficacie.
Alla fine non restava molto da fare se non pregare.
-Lama di Fiamma!- Raven usò la sua tecnica speciale al massimo livello
-Stella Cometa!- Evaine fece piombare la sua lancia in mezzo ai nemici, causando loro non pochi danni
-Shot: Colpo Drain!- il colpo assorbì parecchia energia e la distribuì tra i membri del gruppo
-Slot: THE END!- Selphie di nuovo aveva salvato la vita di tutti, e nonostante gli incessanti attacchi nemici era riuscita ad attendere di trovare l'unica magia in grado di salvarli.
-No!- i visi dei quattro si contorsero per l'orrore, ma l'onda d'urto provocata dalla tecnica di Selphie li raggiunse, e li privò dei loro poteri, facendoli cadere in ginocchio, quattro globi luminosi che vorticavano sopra le loro teste. Gli occhi presero uno sguardo vacuo per qualche attimo, poi i globi rientrarono rapidamente nei corpi dei quattro, che si accasciarono a terra, svenuti.

Squall si svegliò in infermeria, con la testa dolorante. Aveva un vuoto di memoria. Si mise a sedere, e trovò Rinoa, Selphie e tre altri ragazzi che non conosceva che lo guardavano con un'espressione grave.
-Ben svegliato- gli disse Rinoa con la voce cupa
-Cosa...cosa è successo?- chiese lui portandosi una mano alla testa; sentì uno scricchiolio, e abbassò lo sguardo: lunghi capelli corvini gli scendevano sulle spalle, e addosso portava una giacca a maniche lunghe e un paio di calzoni aderenti, entrambi di pelle nera. Non portava i guanti, e quando si mise la mano sul viso sentì al tatto un grosso strato di trucco. Per poco non gli prese un colpo. Accanto a lui, circa nelle sue stesse condizioni, c'erano Quistis, Zell e Irvine.
-Che diavolo...- proruppe Irvine
-Ahia, mi hanno messo una vasca per i pesci al posto della testa?- si lamentò Zell
-Ohi ohi- disse Quistis -Ma dove mi trovo?-
Nessuno rispose. La costernazione copriva tutto come un sudario.
-M...- Squall stava per aprire bocca quando un lampo di dolore gli attraversò la mente, e gli riportò d'un tratto alla memoria ciò che era successo negli ultimi due mesi. Lui e Quistis, Seifer, il Lagunarock, Deling City, la morte di New Adel e del presidente, l'attacco al Garden, il rapimento di Quistis, la battaglia. Una lacrima gli cadde lungo la guancia, si prese la testa fra le mani, piangendo in silenzio.
Quistis ebbe un lampo, e si ricordò tutto. Lei presa in ostaggio e, dopo, la melma... Rabbrividì nel ricordarsi come si era comportata con Squall, arrossì, e si ricordò della dottoressa e della battaglia. Che aveva fatto? Mio dio che orrore... Si prese il viso tra le mani e si mise a piangere disperata, buttando alle ortiche ogni dignità.
Zell si ricordò tutto, e nonostante non lo volesse, abbassò il capo e si mise a singhiozzare piano, i capelli lunghi che nascondevano le lacrime, le spalle che sobbalzavano leggermente.
Irvine ebbe in un solo lampo in mente tutto, in tutto il suo orrore. Pestò il pugno destro nella mano sinistra aperta, si limitò a distendersi immobile sul letto, desiderando morire sul posto.
Gli altri li guardavano pieni di compatimento, non osavano avvicinarsi. Non sapevano neanche loro cosa dire, e Rinoa in particolare sapeva come si sentivano: ricordarsi le azioni compiute durante la possessione poteva addirittura portare alla follia...
Squall lanciò un urlo atroce, lungo, disperato, potente, poi si passò le mani sul volto. Rinoa gli mise una mano sulla spalla, ma lui si scansò.
-Non toccarmi... Non voglio- disse brusco
Selphie provò ad avvicinarsi a Irvine, ma lui la blocco a metà strada.
-Non avvicinarti- le disse -Non voglio nessuno-
Quistis si sentiva così male da voler morire. Urlò, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, urlò e pianse, e i poteri la avvolsero, i capelli divennero scuri, gli occhi si tinsero di rosso, un rosso cocente come il dolore, e poi lei giacque esausta sul letto.
Zell voleva sparire, essere ingoiato dal terreno; nonostante avesse notato come era vestito e il colore dei suoi capelli, non gli interessava minimamete. Non gli interessava più nulla....
Nessuno osava muoversi, nessuno fiatava. Tutti erano tristi oltre ogni dire, ma le parole sembravano non voler uscire. Tutti tacevano, e il silenzio era sempre più difficile da rompere ogni secondo che passava. Poi Rinoa parlò, piano, con tono incerto.
-Non è stata colpa vostra- disse titubante
Non le risposero.
-Non è stata colpa vostra!- urlò poi, quasi più a se stessa che agli altri
-Sta' zitta- le disse Squall gelido -Sta' zitta...-
Quistis tacque.
-Lo sai anche tu che non è vero- le rispose Zell senza alzare la testa
Rinoa non seppe che dire.
-Io credo che non sia colpa vostra- disse Selphie tra le lacrime che affioravano sugli occhi
Non dissero nulla, e si alzarono. Si chiusero in dormitorio, e nessuno li vide più.

Una settimana dopo nessuno li aveva ancora visti, e Rinoa ben sapeva come si sentivano. Volevano restare da soli, per sempre. Lei era riuscita a restare sola per più di otto mesi, ma alla fine Quistis era venuta a tirarla fuori da quell'agonia. Adesso toccava a lei fare lo stesso. Si diresse a grandi passi verso la stanza della ragazza. Entrò con irruenza, Quistis era seduta sul letto a guardare il vuoto fuori dalla finestra.
-Quistis...-
-Ciao-
-Quistis, non è stata colpa tua, non puoi punirti così...-
-Non lo è stata, dici? E allora chi è stato a fare quello che ho fatto?-
-E' stata la parte malvagia di te-
-E cioè io-
-Tutti potremmo commettere atrocità anche peggiori, se il nostro io oscuro prendesse il sopravvento, lo sai anche tu-
-Dici...davvero?-
-Certo. Lo sai che non ti mentirei. Credo profondamente in quello che ti sto dicendo-
-Grazie...- a Quistis una lacrima solitaria bagnò il viso
-Ma... i tuoi capelli...-
-Non chiedermelo, ne so quante te sui tuoi-
Rinoa sorrise -Gli occhi sono rossi però...-
-Aspetta...- chiuse le palpebre, e quando le riaprì gli occhi erano di nuovo di quel bell'azzurro di sempre -Per i capelli non so proprio che fare-
-Stai bene così- le sorrise Rinoa -Ma penso che entrambe torneremo come prima solo se risolveremo il problema che ci ha condotte fin qui. E io penso che tu debba accettare quello che hai fatto, ma non come una tua azione, perché tu non commetteresti mai simili nefandezze, ti conosco, ma come azioni che una parte con cui dovrai sempre convivere nonostante sgradita ha commesso mentre tu non potevi fare nulla. Ognuno di noi è anche cattivo, non saremmo umani se non lo fossimo. Ma tu sei tu, sei sempre Quistis-
-Io sono io, dici?- guardò fuori dalla finestra di nuovo, il sorriso sul viso -Già, forse è vero- non appena lo disse i suoi capelli tornarono di quello splendido color dorato che avevano sempre avuto
Rinoa era raggiante.
-Ma adesso qual è il tuo problema?- le disse Quistis -Non mi sembra che tu lo abbia ancora risolto-
Rinoa arrossì.
-Io...-
-Lo so. Tu hai paura di aver perso Squall-
Rinoa arrossì ancora di più.
-Io non credo che lui mi abbia mai amata davvero. Credo che quello che ti ha lasciata fosse lo Squall 'cattivo'. Voglio che torniate insieme, se è questo che deve accadere-
-....- non sapeva che dire. Era grata a Quistis tanto che non esistevano parole per dirlo
-Andiamo da lui?-
-Sì...-
Bussarono alla sua stanza.
-Chi è?-
-Quistis e Rinoa-
-E' aperto-
Lo trovarono steso sul letto, in camicia e jeans neri, a guardare il soffitto.
-Io...non lo avrei mai fatto, vero?-
-No, mai- gli sorrise Rinoa
-Noi crediamo in te- gli disse Quistis -Noi, che ti amiamo più della nostra stessa vita, crediamo ciecamente in te, e sappiamo che non avresti mai commesso simili atti di tua spontanea volontà-
-...- si mise a sedere e le guardò entrambe; Quistis aveva messo a nudo i suoi sentimenti, i suoi e quelli di Rinoa. Che doveva fare? Lo sapeva, ma rifiutava di accettarlo. Non sarebbero mai state in pace se lui fosse stato in mezzo, tra loro. Non sarebbero mai diventate vere amiche; lui doveva smettere di essere un problema -Io... non sapevo come dirvelo- abbassò lo sguardo, perché non vedessero che mentiva -Io mi sono reso conto che le cose non stanno come credevo. Insomma, ho sempre pensato di dovermi decidere, ma dopo quanto è accaduto mi rendo conto che non potrei mai riuscirci-
-Perché?- gli chiese Rinoa
-Perché voi due siete troppo importanti per me per poter scegliere tra di voi. La profonda amicizia che mi lega a voi mi impedisce di amarvi-
Fu un colpo, ma non per il dolore, quanto per la sua assenza. Entrambe avevano temuto il giorno in cui Squall avrebbe detto una cosa del genere, ma adesso che era arrivato invece del dolore e della tristezza si sentivano in un certo modo sollevate. Lui sapeva che lo amavano, lo sapeva, e questo bastava.
-Tu...non sei mai stato così sincero- gli disse Rinoa sorridendo -Ma voglio che tu sappia che non potrò mai amare nessuno come amerò te, per sempre-
-Lo terrò a mente-
In quell'attimo i capelli di Rinoa ritornarono di quello splendente color corvino, che cadeva bene sulla maglietta azzurra screziata di nero e sui pantaloni, neri con strappi azzurri: gli stessi colori di una volta, la stessa allegria.
-Pare che tu abbia superato il tuo problema- osservò Quistis
-Esame passato a pieni voti, professoressa-
Immediatamente si recarono insieme a Squall da Zell e Irvine.

Una settimana dopo erano tutti in giardino a fare un picnic. Non si può però dire che fosse tutto come prima.
-Diiiiiiiio com'è irritante quello scricchiolio osservò Irvine acido
-Abituatici- gli rise Squall in faccia -La pelle fa questo rumore- tutti risero
Adesso si sentiva più leggero, perché oramai sapeva la verità: le amava entrambe. Ma anche se adesso non poteva star loro vicino come avrebbe voluto si sentiva bene, sereno. Perché loro sapevano che lui era sempre lì, lì per loro.
Quistis e Rinoa si alzarono e si allontanarono un attimo.
-Lo sapevi, vero?- le chiese Quistis
-Che cosa?- replicò lei ben sapendo invece a cosa Quistis si riferisse
-Che lui ti ama ancora-
-Che in realtà ci ha lasciate perché ci ama entrambe? Sì, lo sapevo-
-Allora è tutto a posto-
Lanciarono lo sguardo nel cielo azzurro e limpido, e Squall venne loro incontro, sorridente.
-Cosa state facendo? Vi stiamo aspettando tutti-
-Eccoci- lo seguirono, felici anche loro, in una maniera molto più simile alla sua di quanto avrebbero potuto immaginare

Che questo triangolo non avrà mai fine? Sì, lo sapevo.
Che le bugie non fanno felice nessuno? Sì, lo sapevo.
Ma alcune cose devono restare così, non serve dirle.
Lo sapevo, lo so. E questo basta.


FINE


 


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